giovedì 5 dicembre 2013

LETTERA A UN RAGAZZO ATEO di Ennio Montesi


Signor Mattia (non riporto il suo cognome per riguardo e per delicatezza),

nonostante la sua giovane età mi rivolgo a lei al pari di una persona assennata che sa usare il cervello nel modo migliore per ragionare saggiamente. Con la mia ipotesi di denuncia penale contro di lei e/o contro i signori anonimi e/o ignoti della pagina Facebook “io sono CONTRO la chiesa cattolica”, i quali dietro mia esplicita richiesta non hanno voluto dirmi i loro nomi, al contrario di lei che coraggiosamente l’ha fatto, volevo darle alcune lezioni di vita forse da raccontare un giorno ai suoi figli e nipoti, lezioni di vita che sarebbero state utili che qualcuno le avesse insegnate anche a me quando avevo la sua giovane e inesperta età.

Ora lei è molto attento su quello che sta leggendo poiché teme che con una azione legale io possa portarla in tribunale e forse portarle via la casa dove vive o chissà cosa. Pertanto questo mio scritto lo sta ritenendo molto importante e certo lo leggerà e lo rileggerà varie volte soppesando ogni parola, ogni aggettivo. E io ne approfitto ora per avere facile breccia dentro alla sua intelligenza che certamente non è una intelligenza tra le tante. Stia tranquillo non accadrà nulla e legga con serenità.

Volevo dimostrarle, signor Mattia, quanto le parole abbiano potere sulle persone, sulla società, quanto pesino sul cambiamento e sull’evoluzione degli esseri umani e pertanto di un popolo. La parola scritta è spesso più potente della pallottola di piombo sparata dalla canna di un fucile, poiché la pallottola passa, ma la parola scritta resta per sempre. Sono le parole scritte, nella fattispecie i libri, che hanno cambiato e continuano a cambiare la storia dell’umanità, insieme alle guerre, alle stragi, alle malattie, alle catastrofi.

Ecco perché ho scelto la scrittura per cambiare il mondo anche se sappiamo che è ardua impresa. Lo scrivere bene e con saggezza è uno tra i mezzi più potenti e possenti a disposizione degli esseri umani. Nel suo scritto “incriminato” lei non criticava i miei libri, né i miei articoli come sarebbe stato logico fare tra intellettuali, ma semplicemente lei ha lanciato accuse serie e abbastanza gravi verso i miei confronti.

Le faccio un esempio concreto. Se il signor Tizio accusasse pubblicamente, nero su bianco, oppure a voce il signor Caio di vendere armi, droga e di avere ucciso delle persone, Tizio in pratica metterebbe sulle tracce di tali presunti reati penali la giustizia italiana inducendo e obbligando la Procura della Repubblica, la Magistratura e probabilmente altri organi dello Stato ad aprire vere e proprie indagini, un’inchiesta giudiziaria. In pratica, Tizio accusando Caio di un presumibile crimine sta facendo una precisa accusa come prevede il Codice Penale. Che poi l’accusa sia vera o falsa è del tutto irrilevante ai fini dell’apertura delle indagini per l’acquisizione delle presunte prove o dell’archiviazione per assenza di prove. Caio verrebbe iscritto nel Registro degli Indagati e la stampa potrebbe darne notizia con le conseguenze correlate.

Come vede signor Mattia il meccanismo che si metterebbe in movimento, a seguito della parola scritta falsa o vera che sia, sarebbe impossibile fermarlo e a quel punto Caio sarebbe obbligato a difendersi spietatamente con ogni mezzo legale e a Tizio cadrebbe poi tutto addosso con i danni irreparabili che le lascio immaginare.

Questi aspetti che ho descritto con la massima semplicità, probabilmente lei non li conosceva e ora che li conosce ne faccia tesoro. Ascolti bene le notizie di cronaca dei telegiornali, dei giornali radio e legga con attenzione qualche articolo. Il giornalista esperto e scaltro fa molta attenzione nel dare le notizie le quali, se date con leggerezza, potrebbero procurargli un mucchio di guai e perdita di denaro.

Esempio di notizia data male che mette certamente in pericolo il giornalista televisivo: “Tizio  ha ucciso Caio a martellate in un bar e il barista ne è testimone oculare.” In sostanza il giornalista accusa pubblicamente Tizio di avere infranto la legge con un omicidio. Se poi durante le indagini si scoprisse che Tizio non ha ucciso nessuno, ma era sul luogo del delitto solo per caso? A quel punto Tizio può denunciare il giornalista accusatore pubblico e aprire due azioni legali, una penale e una civile con richiesta esorbitante di denaro per risarcimento danni, morali, esistenziali e quant’altro presentando il conto al giornalista sprovveduto.

Notizia data bene: “Tizio sembrerebbe abbia ucciso Caio forse con un oggetto contundente, come è riferito nel rapporto redatto dal colonnello Paolo Rossi, comandante dei carabinieri della stazione di Vattelapesca. Il barista, probabilmente, avrebbe visto qualcosa di utile ora in fase di verifica da parte degli inquirenti, ma bisognerà attendere ulteriori sviluppi delle indagini”.

Inoltre lei signor Mattia introduce il tema dell’ateismo e questo denota una sua spiccata libertà di pensiero che le fa onore la quale, comunque, in base al suo commento “incriminato” resta tuttavia un pensiero nebuloso e assolutamente fuori luogo. E le dico il perché.

Quando il bambino nasce dalla vagina della mamma, nasce ateo. Poi in base al processo di indottrinamento gli si infila nella testa forzatamente la segatura religiosa. Il bambino se lo si mette in una sinagoga diverrà di religione ebraica, se lo si mette in una scuola coranica, diverrà islamico, se lo si mette in un monastero tibetano diverrà buddista, se lo si mette nella parrocchia cattolica diverrà, cattolico. Cioè il bambino sarà indotto a credere a favole, a stupidaggini e a idiozie, come fossero fatti veri realmente accaduti. Senza l’arroganza e la violenza delle dottrine religiose e dei criminali della religione, nessuna religione esisterebbe. E non esisterebbero neanche i termini “ateo” o “ateismo” poiché sono termini inventati e parte integrante della criminale dottrina religiosa.

Chiarito il semplice concetto, sottolineo, signor Mattia, che seppure sia divertente per me il discutere, scrivere e fare conferenze pubbliche sul tema dell’ateismo, non è tuttavia tra le mie principali prerogative di scrittura nella vita. Insomma, per essere più chiaro, non spreco il mio tempo a discutere con i ritardati mentali volontari della religione per tentare di convincerli che le loro idiozie sono solo idiozie, oppure nel mettermi a ragionare attorno alle loro insulse e nauseabonde idiozie inventate dai truffatori delle religioni. Ciò non mi interessa. La teologia è la scienza del nulla, meglio conosciuta come scienza dei truffatori per gli imbecilli. Una volta afferrato tale concetto il discorso è chiuso, inutile rivangare all’infinito sulla stessa identica idiozia.

Il mio impegno di pensatore, di scrittore e di essere umano preferisco impiegarlo e sfruttarlo al meglio per portare alla luce crimini contemporanei contro l’umanità perpetrati dai criminali vaticani del criminale Stato integralista, dittatoriale cattolico-fascista del Vaticano e i crimini contro l’umanità contemporanei della criminale setta fondamentalista, sanguinaria e assassina della Chiesa cattolica, responsabile di avere fatto e di continuare a fare carne di porco di intere generazioni, di uomini, donne, bambini e bambine, oltre che responsabile della distruzione della democrazia, dell’uguaglianza, della sovranità e della libertà dei popoli a cominciare dal Popolo italiano, delle sue signor Mattia e delle mie comprese.

Il mio impegno di scrittore è l’avere denunciato la criminale Chiesa cattolica-Vaticano, per crimini attuali contro l’umanità, al Tribunale Internazionale Penale dell’Aja, all’Unione Europea, alle Nazioni Unite, alla NATO e ad altri organi internazionali. Benché i crimini contro l’umanità non vadano in prescrizione, la mia denuncia per crimini contro l’umanità è riferita ai crimini contemporanei, ai crimini attuali, quelli in atto mentre lei sta leggendo questa lettera.
Nulla a che vedere con i crimini contro l’umanità del passato, di secoli fa, perpetrati dalla Chiesa cattolica-Vaticano.

In pratica ho applicato e applico trattati internazionali e leggi internazionali, affinché i criminali vaticani contemporanei a cominciare dai loro dittatori, dal raìs Joseph Ratzinger, oppure dal raìs Jorge Mario Bergoglio, oppure da qualsiasi altro raìs del Vaticano venga dopo di essi, siano arrestati, processati, condannati e giustiziati per crimini contro l’umanità, come per crimini contro l’umanità furono processati, condannati e giustiziati i criminali nazisti del Terzo Reich di Adolf Hitler nello storico e indispensabile Processo di Norimberga.

Sarei un perfetto sprovveduto, oppure un pazzo se pensassi di usare l’ateismo per indurre le Commissioni internazionali nell’arrestare, processare e condannare i criminali vaticani contemporanei, poiché alla legge servono prove concrete e anche di prove grosse e di prove inattaccabili, inconfutabili. Sarebbe come se un magistrato che per arrestare un capo mafia e gli appartenenti alla cupola mafiosa, volesse usare il raccontare ai mafiosi la favola di Biancaneve e dei Sette Nani sperando che i mafiosi smettano così di commettere crimini abbandonando la mafia per diventare persone oneste. Un tale magistrato sarebbe da curare immediatamente in una clinica psichiatrica.

Se lei, signor Mattia, prima di lanciare fantasiose frecciate a vuoto contro la mia persona avesse prima letto la possente, serrata, rigorosa e determinata denuncia-libro: “Il Vaticano ha invaso l’Italia - Richiesta di intervento militare della NATO contro lo Stato del Vaticano che ha aggredito e invaso lo Stato Italiano” pubblicata da Termidoro Edizioni, avrebbe avuto il quadro di quanto gravissimo e smisurato sia il problema dell’Italia e di conseguenza anche dell’Europa.

Soprattutto, signor Mattia, avrebbe compreso l’enormità e la smisurata portata del mio lavoro. Invece lei ha preferito schiaffeggiare il mio operato, probabilmente ignorandolo e senza alcuna motivazione costruttiva. Mio lavoro e azione che nella storia dell’umanità - e lo dico con orgoglio e senza esitazione - nessuno ha mai avuto prima d’ora la capacità, la preparazione, la conoscenza, la determinazione e soprattutto il coraggio di fare ciò che io ho fatto superando ostacoli enormi e scavalcando montagne apparentemente insormontabili.

Da anni ricevo minacce di morte dai fondamentalisti cattolici-fascisti, minacce denunciate al Ministero dell’Interno, alla Procura della Repubblica, alla Prefettura e alla Magistratura. Seppur fastidiose, non mi indigno per le minacce di morte che misi in conto di potere ricevere da quando decisi di scrivere il primo rigo su tali temi, poiché sono consapevole che insulti e minacce provengono dai fondamentalisti religiosi adepti della Chiesa cattolica-Vaticano.

Mi ha rattristato invece, signor Mattia, il suo comportamento di “ateo” pertanto forse di libero pensatore quindi di presumibile amico. Come immagino saprà, uno schiaffo ricevuto da un amico fa molto più male dello schiaffo ricevuto da un nemico.

Esiste una storiella, forse una leggenda metropolitana, che cito:

Il dittatore fascista Benito Mussolini sembrerebbe abbia inviato allo statista Winston Churchill, in segno disprezzo, un pacchetto pieno di merda. Churchill sembrerebbe abbia risposto a Mussolini inviandogli a sua volta un pacchetto contenente un piccolo lingotto d’oro massiccio, accompagnato da un biglietto con scritto: “Ognuno dona ciò che ha”.

Stia tranquillo signor Mattia, le manifesto la mia stima. Nessuno la denuncerà e nessuno le toccherà un centesimo, dorma tra due cuscini, faccia buon uso della sua intelligenza e non smetta mai di drogarsi di ottimi libri.

Buon proseguimento della vita.

Ennio Montesi

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Riporto di seguito i due messaggi di scuse del signor Mattia

MESSAGGIO 1:
Signor Montesi, sono l’ex admin di “Io sono CONTRO la chiesa cattolica”, ho 18 anni e mi scuso davvero con ciò che ho scritto. Purtroppo sono impulsivo e sentendo alcune frasi ho creduto di essere nel giusto, scrivendo un post che, ora, mi sembra insensato e privo di fondamento. Ho ancora tanto da imparare e soprattutto devo imparare a non giudicare persone che non conosco. Spesso mi capita di pentirmi dopo che l’azione sia fatta. Ho perso il posto di admin su una pagina a cui tenevo molto. Ma mi dispiace soprattutto che abbia offeso una persona che, ripeto, non conosco. Spero che accetterà le mie scuse. Sono sicuro che i miei ex colleghi abbiano già provveduto a scrivere un messaggio di scuse della pagina a cui non faccio più parte. Ancora tante, tante scuse.

MESSAGGIO 2:
L’ho contattata con il vero profilo per non cadere in altri atti di vigliaccheria, ma la scongiuro, chiuda un occhio perché in famiglia non possiamo permetterci di pagare una multa. Davvero, scusi ancora.

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